Augusta - Tullio Marcon, quattro anni dalla scomparsa.

13 ottobre 2010 • pubblicato da Francesco Carriglio in Eventi

Il 14 ottobre 2006 si spegneva ad Augusta l’Ing. Tullio Marcon, storico aeronavale e pubblicista militare, scrittore, Storiografo Navale dello Stato Maggiore della Marina Militare, esperto insuperato in materia di Marina Militare, idrovolanti, fatti d’arme, segnatamente della Seconda Guerra mondiale ed in Sicilia in particolare.
Una penna brillante, magicamente fluida, piacevolissima e felice nell’espressione ed al contempo essenziale, mai carica di inutili appesantimenti. Un’intuizione magica ed un senso dell’osservazione e della ricerca davvero particolari, indispensabili per il suo instancabile lavoro di storico. Una produzione di originali temi che ne ha delineato il carattere di ricercatore di razza, diretto, asciutto, preciso e completo. Uno storico che su tanti argomenti, uno per tutti i fatti d’arme della Campagna di Sicilia del 1943, ha aperto per primo e tracciato la via maestra sulla quale oggi tanti continuano il cammino e che da quella innovativa ricchezza attingono ancora a piene mani. Questo era Tullio Marcon, che mi piace chiamare sempre, Maestro insuperabile, uomo tutto d’un pezzo e di poche parole, al quale si deve anche la fondazione e la Direzione del “Museo della Piazzaforte” del Comune di Augusta, del quale mi ha dato l’onore di essere al suo fianco quale Vice Direttore onorario, dall’inizio e sino all’ultimo.
I suoi erano certo altri tempi, forse meglio attagliati al suo carattere di uomo all’antica, in grado di risolvere ogni problema con una telefonata, una lettera col francobollo, una stretta di mano e l’impegno della parola d’onore. Il Museo, ricordo, lo aprimmo al Bastione San Giacomo con “quattro carte” e qualche viaggio tra Siracusa e Palazzo di Città. Anche i cimeli, specie qualcuno più grosso, arrivavano sul filo della stima personale indiscussa che riscuoteva, specie nelle più alte sfere militari: “Datelo a Marcon, per fortuna che c’è lui, altrimenti questa pezzo sarà sicuramente rottamato ed è un vero peccato!” Quante volte ho sentito questa frase miracolosa e tanti cimeli oggi sono custoditi in Museo anche per via di quella fiducia assoluta, fatta di cose concrete e poca burocrazia. Oggi, caro Ingegnere, è tutto incredibilmente più complicato: si naviga nel “mare magnum” delle esigenze imposte da normative più rigorose, competenze frammentate, obblighi diversi; i passaggi e le carte, valga per tutti la trafila amministrativa in corso per la riapertura al pubblico del Museo, non sono quelle di allora. Non basta più la sua magica Olivetti 82 e ci vuole quantomeno una pazienza infinita.


[T.V. Tullio Marcon]

Nel suo ricordo e nella memoria del suo impegno, noi continuiamo a fare – ed io per primo – il nostro dovere sino all’ultimo, contornati da quegli amici, tanti dei quali erano anche i suoi, che stanno avendo il coraggio di non mollare. Il suo, il nostro Museo è rinato dopo dieci anni di raggelante fermata; presto sarà restituito al suo pubblico.
Sono certo che Lei non potrà che esserne soddisfatto; magari, accennando ad un mezzo sorriso ma senza dire una parola di più del dovuto, com’era nel suo carattere. A noi basterà.

Ricordo del Direttore Avv. Antonello Forestiere

(foto in divisa: Archivio G. Gulino)