L'antica figura della "Serramonaca" ad Augusta

Inserto

Inserto pubblicato nel Marzo 2012 dalla Redazione.


Durante la Quaresima, Tempo di Passione e di morte del nostro Signore Gesù, nelle case sia delle persone altolocate che in quelle dei comuni cittadini augustani vi era l'usanza di coprire i crocifissi e le immagini sacre con veli o con drappi neri.

Questa usanza chiamata “Velatio”, ovvero la velatura delle croci e delle immagini esposte alla venerazione nelle case, era un segno di lutto e di rispetto ed aveva termine alla vigilia della Domenica Pasqua di Risurrezione. Nello stesso periodo quaresimale, per tradizione culturale, si coprivano con drappi neri anche gli specchi, simbolo della vanità. Una delle tante tradizioni e usanze ormai scomparse nella nostra città dal secondo dopoguerra in poi era quella legata al personaggio della Serramonaca, che faceva la sua comparsa alla quarta Domenica di Quaresima per le vie del paese. Era una popolana avvolta da un lenzuolo bianco che, in una mano stringeva una falce e nell'altra un paniere nel quale i passanti ponevano le uova o ciò che avevano da offrirle. La leggenda narra che questa donna provenisse dagli inferi attraverso un pozzo nella cui acqua si era purificata. La sua acconciatura rappresentava una chiara simbologia con profondi richiami teologici ed era considerata la mediatrice tra il mondo terreno e il misterioso al di là. Il lenzuolo bianco che indossava rappresentava sia il pallore della morte sia il sudario dove venivano avvolti i defunti, il bianco aveva anche un secondo significato, quello di candore che unito al significato delle uova indicava rinascita in una vita diversa da quella terrena, cioè risurrezione, la falce rappresentava il vizio e il peccato. Tutto questo voleva significare che lo spirito intriso di peccato poteva risorgere con la penitenza e il pentimento per ritornare al candore come al momento del Battesimo. L'ultima "Serramonaca" fu rappresentata per diversi anni da una signora di Augusta fino agli anni '50 poi, purtroppo, anche questa tradizione non è stata più rinnovata.

A cura di Francesco Carriglio (sintesi). | Tutti i diritti sono riservati |