Armi usate nel Medioevo dal XI al XV sec.

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Inserto Pubblicato dalla Redazione l'8 Gennaio 2024



Armature, Armi e Macchine da guerra del Medioevo. Il periodo preso in considerazione è il Basso Medioevo che va dall’anno 1000 al 1492 d. C. (dal XI al XV sec.)


Il Cavaliere in genere discendente dalla nobiltà, con la propria armatura è protetto dallo scudo da cui non si allontanava mai, si accingeva al combattimento con i propri soldati addestrati che, essendo in pochi, si avvaleva anche dei contadini o abitanti dei feudi che però durante la battaglia dimostravano la propria incapacità nel combattere il nemico. Durante la battaglia le armi usate da parte dei contadini erano gli attrezzi da lavoro come zappe, rastrelli, forconi ecc..
Le armature erano composte da corazze, ginocchiere ed elmi, come le armi venivano forgiate da fabbri esperti, sia nella composizione delle leghe (rame e ferro) che nella loro robusta creazione.
LA SPADA, arma (punta e taglio) di diverse dimensioni veniva usata dai cavalieri e dai soldati appiedati. Le spade erano di diverse pezzature, robuste, affilate ed efficaci nei combattimenti corpo a corpo.
LO SPADONE, arma con lama affilata e pesante da 120/150 cm aveva una impugnatura a due mani (flamberga) e, avendo un costo elevato, generalmente veniva usata dai nobili cavalieri a cavallo e nel combattimento infliggeva colpi distruttivi.
LA DAGA, arma bianca (pugnale) a lama corta a doppio filo, ottima anche per il lancio perché equilibrata tra manico e lama, era molto usata all’epoca in Europa.
LA LANCIA, arma costituita da un asse in legno terminante con una mantovana di diversa forma in ferro appiattito, affilata e molto tagliente. La lancia veniva utilizzata sia dai soldati appiedati che dalle truppe a cavallo.
L'ALABARDA, arma che veniva utilizzata sia in battaglia che come armamento delle guardie del castello o fortezza. A partire del 1760 non fu più usata in battaglia ma solo per cerimonie di corte, dandole un tono di maestosità.
L’ARCO, arma di costruzione originale del Galles è un arco molto lungo, diverso da quello usato in Asia, Africa e America e adatto all’utilizzo in spazi aperti senza ostacoli, come alberi. A causa della sua grandezza non era idoneo l’uso nei castelli o fortezze. In quel periodo storico gli arcieri godevano di una grande considerazione e nelle battaglie erano i capifila dei soldati e scoccavano la freccia con forza e precisione per la conquista dei bastioni.
LA BALESTRA, una delle armi che apparve nel tardo medioevo, fu un ingegnoso connubio progettato tra l’arco corto e un sostegno di legno avente un meccanismo di movimento (scatto) per l’esclusione del gancio permettendo così l’espulsione del dardo. Questa arma fu considerata efficace per la precisione e micidiale per la velocità del dardo che riusciva a penetrare nelle corazza. I balestrieri stavano in agguato nell’attesa del bersaglio.
LA SCURE, usata generalmente per tagliare la legna, nel medioevo fu modificata (ascia da battaglia) sia nella lama che nel manico ed era usata indistintamente dai cavalieri e dai soldati appiedati. Questa arma se usata con violenza riusciva a penetrare nell’armatura.
LA MAZZA, arma che si divide in due categorie, fissa e snodata ed era costituita da palle di ferro con spuntoni sempre in ferro ma alcune mazze venivano realizzate con placche di ferro sovrapposte. La rotazione di questa arma in combattimento teneva lontano l’avversario ed era usata principalmente da cavalieri a cavallo.
L’ARIETE, un marchingegno da guerra per lo sfondamento degli ingressi dei castelli o delle fortezze, composto da un palo in legno al cui termine vi era una testa di ariete in ferro sorretto da un drappello di soldati che, posizionando l’ariete a pochi metri dall’oggetto da sfondare, con un movimento oscillante riuscivano nell’intento. Una volta attuato lo sfondamento, gli uomini lasciavano libero il passaggio ai soldati per l’assedio. L’ariete in alcuni casi era carrellato.



A cura di Francesco Carriglio | Tutti i diritti sono riservati |