Augusta | La Ricetta dei Cavalieri di Malta

Augusta - Sicilia

Opere storiche della Città - Pubblicato dalla Redazione nel Marzo 2008-2021






l Cavalieri Gerosolimitani, abbandonata l’isola di Creta per via delle frequenti incursioni turche, nel 1525 si stabilirono a Malta ricevendo in concessione un feudo da Carlo V. d'Amburgo. Il 14 luglio 1651 sei galere dei Gerosominanti e quattro galere di sua Santità sostano nel porto di Augusta per il rifornimento di viveri, salparono per la Città portuale di Candia (Grecia), così ebbe inizio in pratica l'attività della Ricetta. Nel 1648 il Viceré Giovanni d’Austria concesse al Gran Maestro dell’Ordine di Malta Jean Paul Lascaris di Castellar la costruzione in Augusta di una base permanente per l’approvvigionamento e il sostegno alla flotta navale ed il rifornimento di acqua potabile verso Malta, tramite velieri appositamente attrezzati.
Lo scambio commerciale con l'isola di Malta era a condizione che venisse assicurato anche il mantenimento delle riserve necessarie al sostentamento degli augustani in caso di crisi alimentare o di pandemia. Nella seconda metà del XVII secolo le Ricetta non aveva una sistemazione definitiva, usava in locazione magazzini, uffici e case per condurre l'attività commerciale e la residenza. L'attività commerciale delle Ricetta era collegata a quella del porto di Augusta che allora fu teatro di diverse battaglie e cadde sotto il dominio francese dal 1676 al 1681.
Verso la fine del secolo, dopo il terremoto del 1693 nel quale perse la vita il Recettore Capo Alberto Fardella, la ricetta poté stabilirsi a Sud-Est della penisola inglobando la Cala Paradiso in un territorio lontano dalle abitazioni cittadine (Quartiere Vignale). Risultarono costruite: la caserma per i militari, i granai, i magazzini, le stalle, le officine,un mulino a vento per la macina del grano, i forni per la cottura del tipico pane a biscotto di grano duro (gallette) e le dispense per la conservazione delle derrate alimentari. La Ricetta di Malta all’epoca occupava l’intero isolato delle attuali Vie Epicarmo-Cordai fino al confine della odierna Via Alabo per una estensione di circa 5.000 mq (oggi né restano pochi ruderi) ed era governata da un Cavaliere dell'Ordine di Malta con l’incarico di Ricevitore Capo, che aveva la gestione organizzativa e amministrativa e restava in carica per tre anni con un mandato non rinnovabile; alcuni di essi restavano in città aumentando il ceto nobiliare e facevano parte, come consiglieri della amministrazione della città.


Quando i franco-olandesi abbandonarono la città, tornarono gli spagnoli e la Ricetta andò sotto la loro gestione, ma avendo avuto considerevoli danni dalla incursione francese del 1675 fu nuovamente ricostruita ed ampliata per volontà del viceré Francisco IV de Benavides Conte di Santo Stefano che la riportò ad una attività produttiva e fiorente. Il prospetto che si apre sulla Via Epicarmo lascia trasparire ancora oggi tracce della passata importanza; il portale è sormontato da due ricchi cartigli coronati che riportano le insegne spagnole. La parte posteriore che doveva in origine esserne il prospetto principale data la sua vicinanza al mare lascia intravedere i resti della struttura su due livelli, nel superiore dei quali insistono tre finestre equidistanti fornite di davanzali e cornicioni ben lavorati e realizzati in pietra arenaria, poco distante, lato Sud-Est, il bastione dei forni in cui era collocato il mulino a vento. Durante il periodo pandemico che colpi la città i Cavalieri si prodigarono con tutte le loro forze per aiutare i cittadini augustani, distribuendo loro alimenti e medicinali gratuitamente o a costi irrisori. La Ricetta dei Cavalieri di Malta cessò la sua attività di produzione e commercio intorno alla fine del '700 .
La Ricetta è stata donata nel 1999 al Comune di Augusta dalla famiglia Palumbo-Fossati per uso cittadino a scopo culturale, pur essendo un sito storico di notevole importanza non ha avuto il giusto interessamento affinché, ristrutturata, entri a far parte del bene storico-culturale di Augusta.
Aggiornamento:
Nella gestione Amministrativa Comunale nell'anno 2021 si è conclusa definitivamente la trattativa di donazione della Ricetta di Malta come bene storico della Città di Augusta.
Considerazione:
La struttura è oggi completamente abbandonata, tanto che le parti ancora esistenti potrebbero costituire un rischio per l’incolumità di quanti abusivamente visitano il sito. Siamo dell’avviso che ogni sforzo per restituire alla città le sue opere più significative sia sempre un atto dovuto, non solo come valore storico-architettonico, ma soprattutto come testimonianza delle nostre radici e delle nostre origini che non debbono andare perdute.
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I due ovali (foto n.3 dx.) con le effige dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, asportati dalla struttura del mulino, sono custoditi presso il Museo della Piazzaforte Augusta.

Ricetta fabbricato lato Est.

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Oggi la struttura versa in un grave stato di degrado.


A cura di Francesco Carriglio. | Tutti i diritti sono riservati |