UNITALSI - UN PELLEGRINO MOLTO ATTIVO

Notizia

Comunicato Unitalsi del 14 Agosto 2017

Durante un pellegrinaggio si fanno conoscenze e si stringono amicizie. Così è stato per me e per tutti i pellegrini del viaggio UNITALSI a Fatima. Voglio parlarvi di Concetto Fazio, nato non vedente e oggi anche su carrozzina, il quale ha lavorato come centralinista in diversi posti, per ultimo ha lavorato all’ospedale Cannizzaro di Catania. Qualcuno potrebbe pensare: ma cosa può guardare una persona non vedente andando in giro per il mondo? In questo pellegrinaggio abbiamo avuto tre persone non vedenti: Concetto, Loredana, Giuseppe. Ciò che noi vediamo con gli occhi, loro lo percepiscono in molti altri modi, a noi sconosciuti. L’amico Concetto è un grande viaggiatore, perché ha avuto modo di partecipare a molte visite turistiche in varie parti del mondo. Questo viaggio a Fatima con l’ UNITALSI non è stato un giro turistico, certo abbiamo visto molti luoghi che sono la méta preferita di molti turisti, ma principalmente il nostro è stato un pellegrinaggio, ricco di momenti di preghiera. La prima tappa del nostro viaggio è stata Santiago di Compostela. Tutti conoscono questa città come tappa finale dei cinque percorsi che vengono intrapresi a piedi, da coloro che vogliono fare il “cammino di Santiago“. Siamo andati in giro per la città con la guida che ci ha spiegato tutto ciò che potevamo vedere nel poco tempo che avevamo a disposizione. Ciò che non si deve perdere a Santiago è la messa delle 12:00 nella cattedrale e il rito del Botafumeiro. Ovvero, un enorme incensiere che è appeso alla parte più alta del tetto, al centro della chiesa, il quale a fine messa viene fatto dondolare per tutta la lunghezza della chiesa, come un pendolo. E’ già difficile raccontarlo, perché vedere questo rito suscita una emozione indescrivibile, ma Concetto mi dice che lui si è molto emozionato, pur non vedendolo, perché ha cercato di vederlo con la sua immaginazione, grazie a Carmen, sua accompagnatrice, la quale gli descriveva ciò che accadeva. Lungo la via per andare a Fatima, ci siamo fermati a Braga dove c’è il Santuario del Buon Gesù. Concetto ha sentito che questo Crocifisso è venerato per le tante grazie che moltissime persone hanno ricevuto. Molti toccano i piedi del Crocifisso e anche lui avrebbe voluto toccarlo, ma purtroppo è posto troppo in alto per lui, per cui non poteva arrivarci, mi ha raccontato questo con un po’ di rammarico. A Fatima, Concetto ha partecipato alla recita dal rosario nella cappellina e poi alla processione del “aux flambeaux”, che avviene dopo il rosario nel grande spiazzo che sta davanti alla cappellina. Mi ha detto che ha pregato per tutti gli amici che gli hanno detto di pregare per loro. Ha chiesto alla Madonnina di aiutare un bambino che ha problemi di salute, ha pregato per un suo ex collega di lavoro che ha problemi ai polmoni. Come sempre avviene, dinanzi alla Madonna, non si prega per se stessi, ma per coloro che ci sono cari e per coloro che hanno chiesto preghiere. Concetto mi ha raccontato di aver partecipato alla messa di domenica mattina nel grande piazzale antistante la Basilica del Rosario di Fatima, mi ha parlato dei fazzoletti bianchi che tutti abbiamo sventolato per salutare la Vergine. Lui non li vedeva, ma ha sventolato il suo e quel gesto di saluto, ha messo il suo cuore nel cuore di Maria, anche lui ha detto il suo ARRIVEDERCI per un nuovo incontro nella Cova da Iria. Non è stato facile accedere alla Basilica della Madonna del Rosario per chi è in carrozzina, perché ci sono molte scale, però è stato studiato un percorso senza scalini, un po’ ripido, ma non è un problema quando tutti collaborano. Così tutti siamo entrati in chiesa e anche Concetto è arrivato fino alle tombe di Francesco, Giacinta e Lucia, la quale da un anno è nella stessa Basilica.


A cura di Nella Ternullo – Sorella di Assistenza - UNITALSI Augusta.