La Gisira - Età Neolitica - Località Brucoli.

Inserto

Inserto Pubblicato dalla Redazione 10 Marzo 2024


Placca calcarea attraversata dal torrente Porcària nella costa orientale della Sicilia tra la costa sabbiosa di Agnone e il borgo marinaro di Brucoli sorto nel medioevo all’ombra del maniero fra il 1462 e il 1467.


Il torrente Porcària con il suo scorrere nei secoli ha creato nella placca calcarea un solco profondo chiamato canale e attraverso esso sfocia nel mare Jonio. La trasformazione geologica del luogo ha subito dei mutamenti sia nell’era glaciale sia per i sismi tellurici, l’origine del banco calcareo deriva dall’acqua vulcanica sulfurea che ha inglobato alcuni tratti di zone basaltiche. Attraverso i ricercatori che hanno divulgato alcune curiosità su questo luogo, probabilmente la Gisira nell’Età Neolitica che va dall'8000 a.C. al 3500 a.C., era abitata da uomini provenienti dalla Siria e dai Balcani in cerca di nuove terre, e scoprirono che in questo luogo la copertura erbosa era adatta a un pascolo per ovini, bovini, equini e suini, quindi stazionarono. Solo negli anni ’60 con lo scavatore si è riusciti a creare una strada per raggiungere il nord-est della placca calcarea dove gli studiosi avevano individuato degli antichi insediamenti risalenti all’Età Neolitica. Giunti nel luogo gli studiosi si sono prodigati nel vangare e setacciare la terra e sono affiorati nuclei di selce, schegge e utensili anche di un materiale come l’ossidiana e anche di pietre da macina e frammenti lavorati lavici. L’esame di questi oggetti indusse i ricercatori a tracciare e localizzare il villaggio neolitico nel quale si costruivano i manufatti silicei.
L’ipotesi del villaggio stava prendendo vita, ciò che avvalorava l’ipotesi erano le numerose buche (fig.dx3) asimmetriche create dall’uomo nella roccia calcarea che erano la base per l’inserimento di tronchi di legno, sostegno strutturale delle capanne. Le buche circolari senza spigolature all’interno hanno un diametro di circa 20 cm è una profondità che varia dai 20 a 30 cm. Nella roccia vi sono anche scavate delle grosse e profonde buche con un diametro di circa 50 cm che fanno pensare all’alloggiamenti per grossi recipienti contenitori. Il villaggio era composto da diverse capanne che erano disposte in forma circolare asimmetrica, nelle vicinanze di esse vi erano degli evidenti solchi di drenaggio per l’acqua piovana, al centro del villaggio vi era una evidente piazzuola con al centro una cavità artificiale di forma ellittica il cui l’asse maggiore è di 45 cm e quello di minore di 27 cm e una profondità di 16 cm. Si suppone che in essa era montata una grossa macina, oppure che era un struttura religiosa indiana che rappresentava la "Yoni".
L’Età Paleolitica subentra all’Età Neolitica, con le conquiste del progresso come la scoperta e l’uso del fuoco e la miniaturizzazione degli strumenti di selce per la caccia, per la pesca e lo stabile stanziamento delle comunità neolitiche migliorò la vita comunitaria e stimolò la costruzione di case raggruppate in villaggi per una comune difesa da animali selvatici o da uomini viandanti malintenzionati. In conclusione di questo breve inserto affermiamo che il territorio di Augusta è ricco di testimonianze del passato e offre la possibilità agli studiosi e ricercatori una piattaforma per la scoperta e lo studio dell’era Preistorica.

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Foto Internet.


A cura di Francesco Carriglio | Tutti i diritti sono riservati |