LOURDES: la rinascita dall’acqua

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Pubblicato dall'inserzionista il 29 Agosto 2019

Tutti i volontari dell’UNITALSI, sanno bene che ogni pellegrinaggio è diverso da quelli già svolti negli anni precedenti.

Ogni pellegrinaggio porta nuove esperienze e nuove conoscenze. Durante il pellegrinaggio, appena concluso, del mese di agosto che ha interessato la Sicilia Orientale, ho conosciuto una persona speciale: Alfina di 52 anni, che vive a Misterbianco ( Catania ). Il 20 agosto, alle 14.30 dovevamo accompagnare gli ammalati alle piscine e tutte le carrozzine con gli ammalati erano pronte, tutti loro aspettavano noi volontari che dovevamo accompagnarli per quel percorso tanto desiderato verso un momento indescrivibile che ognuno di noi vive in maniera unica e irripetibile. Mi propongo di accompagnare una signora che è sulla carrozzina perché non ha più le gambe, ma solo due monconi vicino all’inguine. Non ci eravamo mai parlate prima , anche se ci eravamo incrociate nei corridoi della sala dove lei alloggiava ed io svolgevo il mio servizio. In fila, com’è abitudine degli unitalsiani, ci siamo avviati alle piscine dove una moltitudine di persone era in fila ad aspettare il proprio turno per accedere alle vasche. Alfina era terribilmente emozionata ed anche incuriosita dalle modalità del bagno nella vasca. Nell’attesa del momento in cui saremmo entrate, abbiamo avuto modo di parlare. Alfina mi ha raccontato come si era trovata a Lourdes, pur non avendo la possibilità economica di farlo al momento attuale. La sorella unitalsiana Rosa, veterana di Misterbianco, nonché sua vicina di casa, era andata a trovarla a casa e l’aveva invitata a partecipare al pellegrinaggio di agosto a Lourdes. Alfina, purtroppo, non poteva affrontare la spesa del viaggio, ma gli uomini nulla possono se le decisioni vengono dall’alto e la Nostra Signora di Lourdes aveva già preparato le vie, servendosi di Rosa la quale, propone ad Alfina una soluzione: potrebbe partecipare al pellegrinaggio di agosto usufruendo dei fondi a disposizione della sezione dell’UNITALSI di Catania ovvero, la sede centrale della Sicilia Orientale. Infatti, i fondi a disposizione delle sezioni e sottosezioni, servono proprio per aiutare coloro che hanno difficoltà a raggiungere Lourdes. Ecco che la PROVVIDENZA ha aperto tutte le porte e Alfina, incredula, è felicemente “costretta” a dire SI, perché si era resa conto che ogni cosa si incastrava nel verso giusto. Ed anche quando il treno fu annullato e la partenza era solo in aereo, con un costo più elevato, tutto si è ancora risolto essendo sopraggiunta una nuova donazione da persona vicina all’associazione Unitalsi. Per entrare alle vasche, a causa delle sue necessità fisiche, Alfina è stata spostata dalla sedia a rotelle alla barella. Sono stata accanto a lei per tutto il tempo e abbiamo parlato molto, ci siamo conosciute meglio. Così ho scoperto che Alfina ha perso le gambe a causa del diabete. Dapprima ha perso la gamba destra tre anni fa, e la gamba sinistra due anni fa. Purtroppo i suoi problemi venosi erano nascosti e i medici, in ospedale, non avevano creduto ai suoi strazianti dolori, per cui l’avevano rimandata più volte a casa senza alcun aiuto fino a che, la situazione è precipitata e si è resa urgente l’amputazione. Alfina è molto arrabbiata a causa di tale superficialità e incompetenza dei medici. Questo è plausibile, ognuno di noi farebbe gli stessi ragionamenti nella medesima situazione. Durante la nostra chiacchierata, mi diceva spesso che era molto emozionata al pensiero del bagno alle piscine e mentre parlava e mi raccontava tutte queste cose, si scioglieva, entrava in lei il desiderio di togliersi di dosso ogni pena, ogni rancore, ogni dolore, ogni preoccupazione. L’attesa è stata lunga, troppo lunga. Però nulla accade per caso infatti, in tutto quel tempo, ci siamo raccontate reciprocamente molte cose delle nostre vite. Poi, finalmente, siamo entrate. Ogni accompagnatrice entra insieme all’ammalata, dunque lei ed io siamo state sempre vicine. Le operatrici addette alle vasche hanno preparato Alfina. Le possibilità erano due: entrare in vasca con una apposita barella di tela robusta munita di maniglioni; oppure essere bagnata sulla stessa barella, ovviamente con una sicurezza in più, soprattutto per lei che non conosceva ancora come si svolgevano le cose. Mentre la bagnavano sulla barella, Alfina piangeva e si liberava, si liberava e il suo cuore si alleggeriva allontanando ogni cattivo pensiero. Da quell’acqua è venuta la rinascita ad una gioia, ad una felicità che lei stessa non poteva contenere. Quando siamo uscite fuori , era sorridente e luminosa, più serena di quando siamo entrate, anche se Alfina è comunque sempre una persona molto dolce. Dopo, Alfina si è resa conto che avrebbe potuto tranquillamente affrontare l’abluzione nella vasca, ed aveva il rimpianto di non averlo fatto. Le ho detto che questo è un buon motivo per ritornare ancora una volta a Lourdes, per immergersi con fiducia in quell’acqua che un giorno, di tanti anni fa, la Vergine Immacolata donò a tutta l’umanità per mano di Bernadette alla quale disse: “Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro“. In questo mondo dobbiamo affrontare molti ostacoli e sostenere dolori e preoccupazioni, ma la nostra forza è nella fede che accanto a noi c’è sempre Gesù e la sua Madre Santissima che ci terranno per mano e ci condurranno alla vera felicità. Felicità e gioia che possono cominciare già nella nostra vita quotidiana, se permettiamo alla grazia di Dio di illuminare il nostro cuore, per poter operare sempre con AMORE.


A cura di Nella Ternullo – Sorella UNITALSI - Augusta