Augusta inizia dal punto zero. (considerazioni)

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Articolo pubblicato dalla Redazione 24 giugno 2015

Una nuova amministrazione, una nuova pagina sta per essere scritta sulla storia della nostra città. Il titolo è emblematico, è il cardine delle considerazioni che vogliamo fare senza tirare in ballo nessuno, senza fare nessun nome, ma cercando di interpretare quello che, crediamo, sia lo stato d’animo di una intera cittadinanza. Lo faremo nel rispetto dello stile che ha sempre contraddistinto il nostro Sito, in modo sobrio ma nello stesso tempo deciso e sincero. Divideremo la nostra analisi in due elementi distinti, ma che hanno un filo che li unisce indissolubilmente: i cittadini e i cittadini che fanno la politica. Augusta, negli ultimi quarant’anni, ha subito un declino senza fine di cui ancora non vediamo nessun segno di ripresa. Il cittadino...ma chi è il cittadino di oggi? Certo non quello che si indignava e interveniva in prima persona se le bellezze della nostra città venivano trascurate, certo non quello che si inalberava se un “forestiero” si permetteva di fare degli appunti non edificanti su di noi, certo non quello che conosceva la nostra storia, il perchè delle cose e i sacrifici fatti per ottenerle. Oggi, in sostanza, manca l’amore per la nostra città, il senso di appartenenza. Oggi il teppista di turno può sfregiare tranquillamente i monumenti più cari e preziosi, le case e i palazzi senza che nessuno muova un dito per evitarlo, girando sempre la testa dalla parte opposta nel caso dovesse accorgersene. Augusta è oggi un grande dormitorio, dove fuori dalle nostre case non c’è quasi più nulla, e quel poco che è rimasto è nell’incuria e nell’abbandono. La politica è figlia del cittadino, e quindi non avendo amore per la città, ha sempre preso ma mai dato: l’esempio è fornito proprio dalle ultime consultazioni elettorali, dove praticamente si è consumato il funerale dei partiti tradizionali a favore delle liste civiche. Da un punto di vista propositivo è un segnale non trascurabile, è il tentativo del cittadino di riprendere in prima persona il controllo di una città stanca e delusa, eliminando e sfiduciando tutti i partiti tradizionali e gli esponenti che ne hanno determinato, nell’immaginario collettivo, il grave degrado in cui versa. Ma Augusta non può essere trattata come l’ultima ruota del carro! Il suo porto ha un inestimabile valore economico per lo Stato dato dalle industrie che insistono su di esso, di straordinaria e primaria importanza per l’aspetto militare, elementi che non hanno paragoni in nessuna altre parte del nostro paese! Alla fine, con oltre il 75% delle preferenze, ha vinto una donna, la prima a ricoprire la carica di Sindaco. Inoltre, pur credendo che lei lo sappia benissimo, vogliamo comunque ricordarle che, ne siamo certi, la maggior delle persone che l’hanno votata non la conoscano, ma che abbiamo riposto in lei, totalmente nuova nel panorama politico, la speranza di un cambiamento quanto mai arduo e irto di difficoltà. L’amore per la nostra città non si compra e non si vende; se questo sentimento è presente in lei siamo certi che riuscirà nel difficile compito di risollevare una città sull’orlo di un baratro senza fine, e l’aiuterà negli inevitabili momenti di sconforto: sta oggi a lei, e alla sua amministrazione, farci definitivamente precipitare o rinascere a nuova vita. Le auguriamo, e ci auguriamo, che la fiducia riposta in lei non vada perduta. W AUGUSTA!


A cura della Redazione