Augusta: Riflessi della guerra Franco – Spagnola/Olandese XVII sec.

Inserto

Inserto Pubblicato dalla Redazione 10 Maggio 2023


Riprendiamo dalla fine dell’Inserto n. 45 “La presa e la battaglia d’Agosta” al cui termine recita: “La Battaglia Navale non ebbe nessun vincitore e la sconfitta per entrambi le Flotte Navali fu segnata dalle ingenti perdite di bastimenti e di uomini”.

Approfondendo la ricerca storica si scoprono dei risvolti inquietanti riguardanti la caduta di Augusta con la sconfitta degli spagnoli per mano dei francesi, il tradimento consolidato di cui gli artefici furono alcuni capi della milizia spagnola in “segreta intelligenza” con il Secreto della Città.
La Spagna del secolo XVII non era più quella di Carlo V e del figlio naturale Don Giovanni d’Austria a un secolo circa di distanza dalla creazione dell’impero. La Spagna accusava la vetustà dei suoi eredi che non avevano né la grinta guerriera dell’avo, né il prestigio del potere regnate. Carlo II ereditò il trono a soli quattro anni nel 1665 al decesso del padre Filippo II, quindi, la corona venne retta dalla madre Maria Anna d’Austria la quale non era in grado di poter governare e si fece aiutare in questo prestigioso compito dal gesuita Eberhard Nidhard, il quale attraverso il confessionale riusciva ad ottenere tutte le sue confidenze. Il gesuita Nidhard non aveva a cuore la Spagna e gli spagnoli non avevano molta simpatia nei suoi riguardi, il suo comportamento attirava odio verso la corona. All’interno dei coronati si crearono astio ed invidie antagoniste nella persona di D. Giovanni Giuseppe d’Austria, figlio naturale di Filippo IV che riuscì a fare allontanare dalla corte il gesuita Nidhard , ma neanche lui fu all’altezza del compito del buon governo e quindi fu anch’esso allontanato. Carlo II raggiunta l’età di quattordici anni nel 1675, gli vennero conferiti gli ampi poteri regali. Carlo II sia per la sua giovane età che per l’inesperienza e il suo stato di salute non era tenuto in considerazione da parte degli spagnoli e di quelli che materialmente detenevano il potere in nome del re, il quale non avendo avuto eredi era l’ultimo degli Asburgo, quindi aspiranti al trono si facevano avanti da altre dinastie facendo di tutto per impossessarsi della corona di Spagna e dei suoi possedimenti. La Spagna era tarlata, al suo interno covava il disfacimento dell’impero di Carlo V, tuttavia non mancarono alla sua difesa i fedelissimi alla corona che volevano tenere alte le sorti del regno. I francesi conquistarono Messina nel 1674. La Spagna chiese aiuto all’Olanda, ma le trattative furono condotte lentamente, in questo modo i francesi ebbero il tempo di occupare la piazza d’Armi di Augusta. In questa conquista facile vi fu la mano degli spagnoli traditori che fecero in modo che le forze presenti nel territorio si arrendessero senza colpo ferire. Erano gli spagnoli che fecero in modo che la corona perdesse consenso dal popolo e perdesse i domini delle città. La situazione in Sicilia si faceva sempre più persistente a favore dei francesi che avevano intenzione di conquistare Milazzo, Catania, Siracusa fino a giungere a Palermo sottraendo queste città dalla dominazione spagnola. Questo progetto francese non ebbe un esito a loro favore perché giunsero le navi olandesi al comando dell’ammiraglio Michiel Adriaenszon Ruyter il 16 Agosto 1675, dopo la caduta di Augusta. L’Ammiraglio Louis Victor de Rochechouart, visconte di Vivonne al comando della flotta francese dopo la presa di Augusta commise un grave errore quello di rinviare le navi dopo la presa di Augusta in Francia, un errore imperdonabile dato che la flotta olandese era già in navigazione nel Mediterraneo, in particolare nell’Jonio. Nel libro “Storia di Augusta” Salamone scrive < Il Marchese di Villafranca pensò di riconquistare Augusta affidando la flotta al principe Montesarchio per effettuare uno sbarco da parte spagnola alle pedici della città >. Il principe però contravvenne all’ordine del viceré, voleva attaccare la flotta francese che era in sosta a Messina, ma per le condizioni meteo avverse durante il tragitto perse diverse unità e fu costretto a rinunciare .
Come precedente scritto la flotta olandese nel dicembre del 1676 giunse nel Mediterraneo per unirsi ai pochi vascelli Spagnoli per preparare un attacco preciso e ponderato verso le unità francesi. Ci ricolleghiamo all’inserto n.45 dove vi sono i dettagli di una delle battaglie navali più cruenti nella storia della marina velica ricordata con il nome “La Battaglia d’Agosta”.
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Copertina:
Una stampa dell'epoca che rappresenta lo sbarco dei francesi ad Augusta il 17 Agosto 1675.


A cura di Francesco Carriglio | Tutti i diritti sono riservati |