I marinai italiani nelle operazioni in Cina contro i Boxers nel 1° periodo del ‘900.

Inserto

Inserto pubblicato dalla Redazione il 9 Gennaio 2018


Ciò che collega questo evento alla Città di Augusta è che alcune delle Unità che fecero parte della spedizione in Asia si rifornirono di combustibile (carbone) nel porto della nostra Città.


Già alla fine del 1899 il movimento xenofobo in Cina si andava intensificando in modo allarmante e le sette segrete dei Boxers (*), che erano a capo di tale rivolta ricevevano l'appoggio delle autorità costituite, di cui la Corte Imperiale del Celeste Impero aveva deciso di farsene strumento per la cacciata degli stranieri. Il movimento di opposizione agli stranieri, in un primo momento era limitato alle lontane provincie, dove la furia distruttrice e sanguinaria si scagliava contro le missioni cristiane e contro gli indigeni convertiti. Nella primavera del 1900 il movimento rivoluzionario era presente anche nelle provincie di Pelano e di Tien'tsin, dove l’etnia europea era numerosa e dove risiedevano le concessioni bancarie, i consolati e le ambasciate più importanti. L' incrociatore Elba che già si trovava nei mari dell'Estremo Oriente ebbe l’invito dall’ambasciatore italiano di far rotta su Ta-Ku, mentre l'incrociatore Calabria che navigava lungo le coste americane del Pacifico ricevette ordine da Roma di portarsi immediatamente verso i porti cinesi. L'incrociatore Elba, appena giunta a Ta-Ku sbarcò un distaccamento di 39 marinai con due ufficiali, il tenente di vascello Paolini Federico ed il sottotenente di vascello Angelo Olivieri che dovevano recarsi a Pekino, dove era minacciata non solo la sicurezza dei connazionali residenti ma anche quella del corpo diplomatico. Il distaccamento italiano giungeva nella capitale cinese il 31 maggio prendendo subito posizione di difesa della delegazione italiana. Il 1° giugno il sottotenente Olivieri con 12 marinai, insieme ad un ufficiale francese e 30 militari fu distaccato alla difesa della Missione Cattolica del Pe-Tang, distante qualche kilometro dal quartiere della delegazione. Da quel momento ebbe inizio l'assedio delle due località effettuato dai boxers e dai soldati regolari cinesi che durò più di due mesi, ed è veramente straordinario che poche decine di soldati abbiano potuto tener testa per tanto tempo alle insidie nemiche nonostante la penuria delle munizioni e dei viveri. Il 5 giugno giungeva a Ta-Ku l'incrociatore Calabria da cui sbarcarono 39 marinai con due ufficiali che avrebbero dovuto raggiungere i militari dell'incrociatore Elba, ma a Tien-tsin la linea ferroviaria interrotta li costrinse ad aggregarsi alla colonna internazionale di soccorso, comandata dall'Ammiraglio inglese Seymour, il cui obiettivo era Pekino. La spedizione partì il 10 giugno, ma durante il tragitto essendo stata attaccata dai Lo-fo, Lang-fang, e An-ping, non riuscì a raggiungere l'obiettivo non potendo ricevere rinforzi ed il 26 giugno fu inevitabile il rientro a Tien-tsin. Nello scontro di Lang-fang il sottocapo torpediniere Rossi del distaccamento italiano, con il sacrificio della propria vita salvava la colonna da un attacco a sorpresa. Dall'incrociatore Elba sbarcarono 20 marinai al comando del sottotenente di vascello Ermanno Carlotto che avrebbero dovuto congiungersi con lo scaglione della torpediniera Calabria, se l’avessero trovata ancora a Tien-tsin altrimenti si dovevano fermare in tale città per la difesa dei cittadini europei, cosi fecero. Le navi ed i marinai italiani durante questo cruento periodo presero parte a molte altre azioni di conquista, come la presa dei Forti di Ta-Ku e lo sbarco a Shang-hai-Kwan. Le nostre Unità Navali vennero in seguito aumentate di numero con l'aggiungersi di altre navi provenienti dall'Italia, sicché il congiungimento delle Unità costituirono una Divisione Navale; infine un reggimento di soldati, corpo speciale del Regio Esercito Italiano, sbarcò in Cina dando un appoggio sostanziale ai militari presenti nel territorio e alle loro azioni. In questo inserto un breve periodo della storia della colonizzazione in Cina.
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(*) Boxers: una organizzazione di cinesi contro l'influenza straniera colonialista.

Francesco Carriglio. | Tutti i diritti sono riservati |

Questo inserto lo dedico a mio padre, allora Sc. Segnalatore di carriera che è stato in Cina nel periodo della colonizzazione sulla Regia Nave Lepanto (cannoniera) per quattro anni circa.
[1932 1936]