Pilota Giovanni Lavaggi caduto in Egitto nel 1935

Inserto

Inserto pubblicato Ottobre 2016 dalla Redazione.

Inserto dedicato a quanti persero la vita per amor di Patria oltre frontiera nell’era del colonialismo.

La Segreteria Politica Fascista, di cui a capo era l’ Avvocato Giovanni Nizza, nell’Agosto del 1935 fu segnata da un tragico evento che fu scintilla ed innesco ad una propaganda fascista senza precedenti nella storia del territorio augustano.
All’alba di Martedì 6 Agosto 1935 un aereo Savoia Marchetti S81, decollato dall'aeroporto di Guidonia (Roma), come da missione, avrebbe dovuto fare sosta tecnica per rifornimento al Cairo e dirigersi poi ad Asmara in Eritrea. Alle ore 5,20 del giorno 7 Agosto il trimotore S81 lasciava l'aeroporto di El Almaza (Cairo) in collegamento radio con Monte Celio - Italia comunicando "tutto bene Stop rotta per Massaua Stop". La mancanza di contatti radio successivi fece scattare l'allarme nella tarda serata, il giorno 8 Agosto fu ritrovato il relitto dell'aereo dai militari inglesi in perlustrazione a 15 Km dal Cairo nel deserto, il velivolo con la carlinga infilata in una cunetta di sabbia, era parzialmente incendiato e all'interno nessun sopravissuto. Un volo di natura politica, dato che in questo aereo prendevano posto il Ministro dei Lavori Pubblici Luigi Razza e il suo segretario Vincenzo Minasi che, in questa missione, avevano il delicato compito di ispezionare le opere che si stavano realizzando per una efficiente logistica delle Regie Forze Armate e che a breve avrebbero dovuto attaccare l’Impero Etiopico, una missione di notevole importanza per il regime. In questo “incidente” aereo perirono tutti i componenti della missione più i quattro membri dell’equipaggio, tra cui il nostro concittadino Pilota Giovanni Lavaggi David (29 anni), un giovane appartenente al ceto nobiliare augustano. La causa dell’incidente fu sconosciuta e occulta, però rimasero dei profondi dubbi che non fu un incidente ma un sabotaggio ben organizzato da parte dei servizi segreti inglesi, questo dubbio diede forza e appoggio al regime. L’evento luttuoso colpì profondamente e indistintamente tutta la cittadinanza, l’immatura morte del giovane Giovanni commosse gli augustani che accolsero con profondo dispiacere la notizia “dell’oscuro incidente“. Su quanto accaduto vi fu una azione propagandistica ben articolata da Roma con lo scopo di unire gli animi in vista della guerra di Etiopia. Uno spiacevole evento che vide un figlio augustano vittima della sciagura aerea accaduta sulla Via dell’Impero, spingendo buona parte della cittadinanza a dare solidarietà al Regime. Il feretro con le spoglie del giovane pilota giunse con un treno diretto allo scalo ferroviario di Augusta dove venne accolto, come un eroe, dalla cittadinanza civile e militare. Il rito funebre fu officiato nella Chiesa Madre dall’Arciprete Eliseo Iroide e da altri concelebranti alla presenza dei familiari, di alte personalità civili e militari e di una rappresentanza diplomatica di varie Nazioni. Il 19 Agosto le esequie del povero pilota furono un evento politico di propaganda-fascista che prese posto al doloroso silenzio dei familiari e alla commozione dei cittadini augustani. Dopo la funzione funebre il feretro è stato trasportato al Cimitero Monumentale di Augusta dove la mattina del 20 Agosto è stato tumulato nella cappella gentilizia di famiglia. Questo breve inserto è stato tratto dagli scritti dello storico Ezechiele Salerno, che all'epoca ragazzino ha vissuto questo tragico evento. La prematura morte di questo giovane eroe resterà nella storia e nel cuore degli augustani.
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Onorificenze:
Medaglia di Bronzo al Valor Civile, per un atto di coraggio compiuto nel 1928 a Sagrado (GO)
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Equipaggio dell'aereo Savoia Marchetti Trimotore S81 (Pipistrello).
Comandante Pilota Maggiore Raffaello Boetani;
2° Pilota Sottotenente Giovanni Lavaggi;
Marconista Maresciallo Vittorio Viotti;
Motorista Sergente Maggiore Edoardo Pirola.

A cura di Francesco Carriglio. | Tutti i diritti sono riservati |